
Autenticità e reciprocità - Dialoghi ed esperienze cliniche sul trauma.
26 Maggio 2018 - Sala Polivalente (II piano) - Centro di Aggregazione Comunale - Piazza Si ‘e Boi – Selargius (CA)
All’interno della celebrazione del Ventennale della nascita di A.Ps.I.A., i nostri Itinerari di Psicoanalisi Infantile in Sardegna ci hanno portato ad affrontare in questi mesi il bisogno di integrare l’aspetto cognitivo e quello affettivo nell’approccio ai disturbi dell’età evolutiva, passando per la ricerca di un dialogo tra clinica e neurofisiologia nei processi di crescita, e approdando nella giornata odierna ad affrontare il tema del Trauma.
Il nostro sguardo è orientato nel senso indicato da Ferenczi, che vede l’evento traumatico come generatore di un dolore che non è rappresentabile ed è inaccessibile alla memoria e al ricordo. Secondo Ferenczi, il lavoro del terapeuta che si prende cura di un paziente traumatizzato si trova davanti ad una sofferenza che non può essere contenuta né capita. La persona esce dal tempo, muore tramite un processo di scissione: dissociazione e depersonalizzazione sono soluzioni per sopravvivere a ciò che la coscienza non potrebbe sopportare.
Questa giornata è dedicata alla riflessione sulle conseguenze dell’evento traumatico in coloro che lo vivono e lo subiscono. Allo stato attuale, l’urgenza di intervento posta dalle situazioni drammatiche legate ai flussi migratori e le donne vittime della tratta richiama con forza l’attenzione dei professionisti della salute mentale e pone domande su eventuali modifiche del setting e della tecnica.
Con il contributo del prof. Cabrè, e della prof.ssa Beebe Tarantelli, esperti estimatori del pensiero di Ferenczi, che si sono prodigati assieme ad altri psicoanalisti per recuperarne e riabilitarne la memoria, cercheremo oggi di affrontare queste
problematiche per tracciare alcune possibili linee di pensabilità.